La storia dell’automobile può essere vista secondo due fili conduttori strettamente intrecciati l’uno con l’altro: l’evoluzione del prodotto e quella dei processi produttivi. Se il padre dell’auto a benzina è la Germania e la madre la Francia, il figlio che trasformò l’auto da prodotto di lusso in prodotto di massa furono gli Stati Uniti d’America. La motorizzazione di massa ha portato alla fame di petrolio e alle crisi energetiche e ha rivelato i limiti dell’auto a combustione interna. Lo sviluppo della tecnologia della batteria a ioni di litio e dell’elettrificazione offrono oggi la possibilità negata nel passato: l’auto elettrica. Il motore elettrico è un prodotto complesso, il cui sviluppo richiede un know-how sia scientifico sia pratico. L’auto elettrica è un catalizzatore di nuove tecnologie che coinvolgeranno tutta la società. Decisivo sarà il ruolo dello Stato nel definire gli standard, le regolamentazioni, i sussidi e l’indirizzo generale del settore auto. L’impatto traumatico sul mercato del lavoro sarà inevitabile. Ogni transizione da una forma di produzione a un’altra comporta crisi industriali, concentrazioni di capitali e nuove competenze della forza-lavoro salariata.
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