Il Che fare? nacque, tra il 1901 e il 1902, tra i bagliori di una battaglia vitale per il proletariato internazionale: fu l’arma essenziale per sconfiggere chi negava possibilità e necessità di una politica del proletariato basata sulla scientificità dell’analisi marxista. Rivendicare la lotta economica per gli operai e demandare – dichiaratamente o di fatto – la lotta politica agli intellettuali: questa pretesa, espressa all’epoca da una delle correnti politiche russe, non è mai passata di moda. Dalla necessità di opporvisi deriva l’attualità del testo classico della teoria leninista del partito, quasi – in molte sue parti – un manuale per lo sviluppo dell’organizzazione politica della classe. Una questione sempre all’ordine del giorno, cui lavorare anche e soprattutto – come ebbe a scrivere lo stesso Lenin anni dopo – «quando interi decenni dividono il periodo della semina da quello del raccolto».
This book was written in 1901-02 among the flashes of a vital battle of the international working class. It was the essential weapon to defeat those who denied the possibility and necessity for a working class policy based on scientific Marxist analysis. Demanding the economic struggle for the workers and putting the political struggle into the hands of the intellectuals – this claim, which was then expressed by a political tendency in Russia, has never become outdated. The actuality of this classic work of the Leninist theory of the party derives from the need to defy such claim. In many parts it is a sort of handbook for the development of political class organisation. A question always on the agenda, especially – as Lenin wrote years later – “when long decades divide the sowing from the harvest”. |